Dispositivo distrutto? Spoiler: i tuoi dati non lo sono

Nel vasto (e a volte paranoico) universo della cybersecurity, cโ€™รจ una certezza che tutti dovrebbero tatuarsi addosso: un dispositivo rotto non equivale a dati perduti.
Anzi, a volte รจ proprio lรฌ che iniziano i problemi seri!

Che si tratti di uno smartphone lanciato nella piscina per โ€œcancellare tuttoโ€, un GPS fuso, uno smartwatch incenerito o un drone finito nella boscaglia, la memoria interna potrebbe ancora contenere tutto. E per chi ha le competenze giuste, quei dati sono come un libro aperto!

Morale IT n.1: se pensi che un danno fisico elimini i dati… ti sbagli. E parecchio.

๐Ÿ” Il mito del โ€œdanno irreversibileโ€

Diciamocelo: molti ancora credono che basti un bagnetto o uno schermo in frantumi per mandare in fumo files, cronologie, documenti e chat.
In realtร , il vero cuore dei dati โ€“ la memoria flash โ€“ รจ sorprendentemente resistente. E finchรฉ il chip รจ leggibile, qualcuno potrร  sempre estrarre informazioni.

Ecco perchรฉ in ambito forense e nella cybersecurity, il recupero dati da dispositivi compromessi รจ una pratica tuttโ€™altro che esotica: รจ una routine. Ovviamente, questo richiede tempo, attenzione e strumenti specializzati: non basta smontare tutto, serve anche una buona dose di pazienza e delle manine di fata!

Come funzionano le memorie dentro i dispositivi?

Ogni dispositivo contiene almeno due tipi di memoria importanti:

  • RAM: รจ come la memoria a breve termine. Serve per far funzionare i programmi mentre usi il telefono, ma quando lo spegni, puff: ecco che la RAM si svuota quasi del tutto. Recuperare dati da qui รจ molto difficile.
  • NAND: รจ la memoria โ€œa lungo termineโ€, e sopravvive anche a crash e spegnimenti; รจ questo il vero scrigno prezioso che contiene tutti i files. Qui si salvano foto, video, messaggi e tutti i dati piรน importanti. Anche se cancelli qualcosa, spesso resta lรฌ nascosto e silente, finchรฉ non viene sovrascritto da nuove informazioni.

Negli smartphone piรน vecchi cโ€™era anche la memoria NOR usata per il sistema operativo e i programmi base, ma oggi รจ quasi sparita.

๐Ÿงฐ Tecniche di recupero dati: dal โ€œfai da teโ€ allโ€™ingegneria inversa

๐Ÿ“‚ Estrazione manuale

Quando il dispositivo รจ ancora funzionante e lo schermo si accende, si possono sfogliare i files come un normale utente; persino quelli cancellati possono essere recuperati: in realtร  vengono solo “marcati” come eliminati, ma finchรฉ non vengono sovrascritti, sono lรฌ, che sonnecchiano indisturbati.

๐Ÿ”Œ Estrazione logica

Si collega il dispositivo a un PC tramite USB, Wi-Fi o Bluetooth e si acquisiscono i dati leggibili. รˆ semplice, ma fai attenzione: se il dispositivo ha blocchi di sicurezza o รจ criptato, serviranno strumenti specifici.

๐Ÿงฑ Hex Dumping

Per l’Hex Dumping si usa un apparecchio, un bootloader alternativo, che mette il telefono in modalitร  diagnostica ed estrae tutte le partizioni della memoria flash cosรฌ da poterla leggere direttamente, senza passare dallโ€™interfaccia normale. รˆ come aprire la serratura segreta dello scrigno prezioso a cui abbiamo accennato poc’anzi.

๐Ÿงฉ JTAG

Questa รจ una tecnologia di test che viene integrata da molti produttori. Vi si accede direttamente dal circuito interno, ovvero dal processore e alla memoria tramite pin fisici. Di base, questa, serve a smontare il dispositivo; รจ piรน invasiva dellโ€™Hex Dumping, ma permette di leggere dati grezzi che altrimenti non vedresti.

๐Ÿ’ฃ Chip-off

Questo รจ il metodo hardcore: si estrae fisicamente il chip di memoria dal circuito e si crea una copia binaria. รˆ un processo chirurgico, delicato, rischioso e richiede attrezzatura specifica, ma se viene eseguito bene, รจ come avere accesso al cervello del dispositivo e puรฒ salvare i dati quando tutto il resto fallisce.

๐Ÿ”ฌ Lettura Micro (solo per situazioni serie)

Questa รจ una tecnica molto rara, costosa, lenta e super specializzata, ma รจ, anche, l’ultima spiaggia. Tramite microscopio elettronico si osservano i segnali fisici, analizzando i livelli logici del chip. Si usa solo in casi critici, come indagini governative o recuperi ad altissimo livello, รจ praticamente roba da servizi segreti o laboratori di altissimo livello.

๐Ÿ”La sicurezza dei tuoi dati non dipende solo dal danno fisico

Quindi, no, il fatto che il tuo telefono abbia tentato il suicidio annegandosi o sia ridotto a pezzi non significa che i tuoi dati siano spariti per sempre. Anzi, se non protetti da sistemi di sicurezza come la crittografia, i contenuti potrebbero essere recuperati piรน facilmente di quanto credi.

Consiglio da amico nerd: se ti cade il telefono in acqua, prova il metodo del โ€œpacco di risoโ€ (mettilo in una ciotola di riso crudo per qualche giorno, cosรฌ si asciuga). Non รจ sempre garantito, ma spesso funziona!

Non aspettare, quindi, che il tuo telefono faccia una brutta fine per pensare ai tuoi dati. Ecco alcuni consigli semplici, ma efficaci:

  • Fai backup regolari su cloud o su un computer.
  • Attiva la crittografia: cosรฌ, anche se qualcuno riesce a leggere la memoria, i files saranno illeggibili.
  • Imposta un blocco con PIN o impronta.
  • Evita di salvare cose sensibili (come password o documenti personali) in chiaro.

Conclusione: quanto vuoi spendere per i tuoi dati?

Se pensavi che rompere il telefono fosse il modo piรน sicuro per distruggere i dati, ora sai che non รจ cosรฌ facile: i dati sono duri a morire.

La vera domanda รจ: quanto ci tieni a quei files?
Se sono importanti, qualcuno puรฒ recuperarli. Se invece preferisci che spariscano per sempre… allora รจ meglio essere proattivi e proteggerli bene fin dall’inizio.


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