Nell’articolo precedente abbiamo chiarito un concetto fondamentale: se hai una Carta d’Identità Elettronica (CIE) 3.0, non hai bisogno dello SPID. Entrambi consentono di accedere agli stessi servizi della Pubblica Amministrazione, ma oggi ci concentriamo su come usare la CIE 3.0 in pratica, in particolare con l’app IO.
CIE 3.0: sì, ma come si usa davvero?
Prima di tutto, se hai già la CIE 3.0, complimenti: è un ottimo lasciapassare per il mondo digitale dei servizi pubblici. Tuttavia, averla nel portafoglio non basta. Serve sapere come usarla concretamente, e in questo entra in gioco l’applicazione CieID, che ti permette di autenticarti sui singoli siti istituzionali (come INPS, Agenzia delle Entrate, ecc.).
Va detto, però, che l’app CieID può essere piuttosto capricciosa: funziona meglio con il browser Chrome, non deve essere attiva la modalità “stealth” o “in incognito”, e vanno disattivati alcuni blocchi per la privacy. In sostanza: devi abbassare un po’ le difese per farla funzionare correttamente. Non proprio il massimo per chi tiene alla propria riservatezza.
L’app IO: più semplice, più pratica
Per fortuna esiste un’altra app, IO, sviluppata da PagoPA S.p.A. È diventata popolare in piena pandemia, grazie a strumenti come il green pass, il Bonus Vacanze e il cashback, e oggi è uno degli strumenti principali per l’interazione digitale con la Pubblica Amministrazione.
La cosa interessante è che puoi accedere a IO sia con SPID che con CIE 3.0. E a differenza di CieID, l’esperienza utente è decisamente più fluida.
Ma c’è di più: IO è open source. Vuol dire che chiunque può controllarne il codice, segnalarne falle o migliorarne le funzioni. Un punto a favore della trasparenza.
Cosa permette di fare l’app IO?
Con IO hai un accesso centralizzato a tutti i servizi digitali degli enti pubblici (Comuni, Regioni, INPS, Agenzia delle Entrate, ecc.). Addio alle mille password, ai PIN via posta, ai sistemi complicati: tutto è riunito in un’unica app. Dal tuo profilo puoi:
- ricevere notifiche ufficiali (multe, bollo, scadenze),
- conservare documenti digitali (come il green pass),
- pagare direttamente con pagoPA,
- gestire i tuoi rapporti con la Pubblica Amministrazione da un unico punto.
Una comodità, certo, ma anche un potenziale strumento di tracciamento capillare. Sì, perché se è vero che IO ti mette al centro, è anche vero che più personalizzazione significa più dati ceduti, più controllo, e una responsabilità maggiore in caso di errori o problemi tecnici.

Come registrarsi su IO con la CIE 3.0
Per registrarti su IO con la tua CIE 3.0, ti serve:
- uno smartphone con tecnologia NFC (quella che usi anche per pagare avvicinando il telefono al POS),
- il PIN a 8 cifre della tua CIE (metà lo ricevi al Comune, l’altra metà con la lettera che accompagna la carta),
- l’app IO installata.
Ecco i passaggi:

- Apri l’app IO e scegli di accedere con CIE 3.0.
- Inserisci il PIN completo.
- Appoggia la tua carta al retro dello smartphone (dove si trova il chip NFC).
- Attendi qualche secondo che venga riconosciuta.
- Autorizza l’invio dei dati.
- Fatto! Ora puoi iniziare a usare i servizi.
Sembra tutto molto bello, ma questo implica anche dell’altro: il cittadino è obbligato.

Navigare dentro l’app
L’interfaccia è piuttosto intuitiva:
- Messaggi: ricevi comunicazioni ufficiali dagli enti.
- Portafoglio: con pagoPA puoi pagare multe, bollo, TARI, ecc.
- Servizi: accedi a quelli disponibili per te in base alla tua residenza.
- Profilo: puoi attivare il riconoscimento con impronta digitale o modificare le preferenze di notifica.
Considerazioni finali
La CIE 3.0 è uno strumento potente, ma poco pubblicizzato rispetto allo SPID. Il suo utilizzo, soprattutto attraverso l’app IO, può semplificare davvero la vita digitale di ogni cittadino. Tuttavia, come spesso accade, l’accessibilità tecnologica rischia di escludere chi ha poca dimestichezza con smartphone, NFC, PIN e codici. E la centralizzazione dei dati, se non gestita con trasparenza e sicurezza, può trasformare la comodità in sorveglianza.
Il consiglio? Se hai già la CIE 3.0, inizia a usarla. Ma tieni sempre gli occhi aperti su come vengono gestiti i tuoi dati.
Lascia un commento