Quello delle tastiere meccaniche è un vero e proprio mondo a parte fatto di diversi switch, rumori, colori e velocità di risposta in continuo sviluppo; la scelta quindi risulta sempre e particolarmente personale. Per esempio, gli switch blue si ritengono più adatti per coloro che si dedicano alla scrittura, sia per la loro diversa meccanica che per il loro rumore, eppure molte persone, compresi tanti videogiocatori, prediligono questo tipo di tasti; pertanto, il vero consiglio sarebbe quello di passare, se possibile, in un negozio fisico e provare i diversi tipi di tastiere, oppure comprare degli switch di prova come questi prima di investire i propri soldi in una tastiera meccanica (il loro costo si aggira da un minimo di 80 euro a circa 200 euro).

Chi decide di optare per una tastiera meccanica in genere è un videogiocatore oppure una persona che utilizza molto questo strumento e, di conseguenza, cerca qualcosa di particolarmente solido e resistente nel tempo (praticamente un’arma contundente che sarebbe meglio evitare di tirare in testa a qualcuno, il corpo di questo tipo di tasiere, infatti e generalmente, è in alluminio): una volta passati ed abituati ad una meccanica sarà difficile che vorrete tornare a quella classica a membrana.

Tendenzialmente, le tastiere con layout americano senza il pad numerico sulla destra costano meno, sono più piccole e se dobbiamo solo giocarci possono andare più che bene; ma se scriviamo molto in italiano e utilizziamo spesso il pad numerico sulla destra (per chi si occupa di contabilità quest’ultimo è quasi vitale) è meglio spendere pochi euro in più e prediligere il layout italiano completo di pad numerico a destra.

Inoltre, quando scegliamo una tastiera meccanica dobbiamo fare attenzione alle specifiche dell’articolo che stiamo acquistando poiché spesso e volentieri si trovano in vendita tastiere ibride, ovvero con tasti a membrana simil-meccaniche ma non effettivamente meccaniche. I tasti della Cherry MX sono stati prodotti per la prima volta nel 1985 ed a tutt’oggi restano i più comuni e popolari, sebbene anche aziende come la Razer abbiano iniziato a produrre i propri switches.

Vediamo quindi di capire qualcosa in più relativamente agli switches più comuni, ovvero alla meccanica dei tasti: ogni tastiera monta dei particolari switches, il cui colore ci rivela alcune sue peculiarità. Ricordiamo, comunque, che le due grandi categorie di switches si dividono in tattili e lineari, i primi più rumorosi ed in grado di trasmettere una sensazione maggiormente tattile e fisica del momento di attivazione del pulsante, mentre i secondi risultano più semplici nella loro meccanica, veloci e silenziosi.

Gli switch blue, oppure nel caso della Razen quelli green sono particolarmente rumorosi, quindi sebbene siano i più comunemente usati, li sconsigliamo vivamente se fate raid, usate il microfono per comunicare, fate streaming, oppure vi trovate in ufficio con altre persone perché farete impazzire chiunque sia in comunicazione con voi costringendolo ad ascoltare delle dita che si muovono, delicatamente, su una tastiera come degli “elefanti danzanti con tanto di tacchi”! D’altro canto questo switch tattile grazie alla sua meccanica riesce a restituire un ottimo feedback di scrittura perché permette all’utente di riconoscere il punto di attivazione in cui il segnale viene inviato al computer. Come possiamo, infatti, notare dall’immagine qui riportata sono presenti un tasto blu ed una guida bianca: il punto di attivazione, attuato generalmente alla pressione di 50 gr. (quindi abbiamo a che fare con il tasto che richiede maggiore pressione rispetto ai successivi che descriveremo), viene raggiunto il momento in cui la guida viene spinta verso il basso dal tasto blu creando, di tutta conseguenza, il rumore tipico di questi switches.

Ed ecco la via di mezzo: buoni sia per scrivere che per videogiocare, questi switches sono particolarmente versatili. I brown li conosciamo bene e corrispondono per l’azienda Razer agli orange. Molti affermano che siano anche silenziosi, ma per esperienza diretta possiamo amettere che ce ne sono di molto meno rumorosi e, sebbene tra i più popolari, chi scrive preferisce a parità di rumore l’opzione ottica, sicuramente più prestante, che tratteremo alla fine articolo.

Il loro punto di attivazione è generalmente attorno ai 45 gr.

Paradossalmente e sebbene siano tra i più utilizzati assieme ai blue, i Cherry MX Red sono stati introdotti sul mercato solo recentemente (ovvero, a partire dal 2008) e sono considerati abbastanza versatili, ovvero buoni sia per il gaming che per l’ufficio. Il punto di attivazione ha bisogno di una pressione di 45 gr. Generalmente sono tasti non troppo rumorosi, ma nel caso servissero più silenziosi vi è la proposta della versione MX Red Silent. Diciamo che, di norma e guardando al mercato attuale, la maggior parte di tastiere in commercio, o facilmente acquistabili, presenta questo tipo di switches oppure brown/orange o blue/green.

Gli switch black, tra i primi esistenti, presentano la stessa variante dei red, ovvero MX Black Silent e sono lineari come questi ultimi: la differenza sostanziale tra i due è il punto di attivazione che, in questo caso, è a 60 gr. quindi la sensazione con una tasiera dagli switches black è di maggiore resistenza; se siamo abituati a spingere con forza i tasti, i black sono l’ideale per noi. Tendenzialmente, questo tipo di tasto non è consigliato per coloro che scrivono molto, ma sono interessanti da usare per gli appassionati di videogiochi RTS (Real Time Strategy) poiché, essendo più forte la resistenza, il “ritorno” indietro dello switch risulta più veloce ma può affaticare le dita se usati lungamente.

Questi switch sono particolarmente silenziosi e veloci. Stranamente, sono meno popolari dei precedenti e la loro versione silver corrisponde al yellow razer. Tant’è che abbiamo notato quanto sia difficile trovare ed acquistare una tastiera razer con layout italiano e switch gialli. La loro velocità è dovuta al loro punto di attivazione che si trova a 1,2mm. (al contrario degli Red/Orange che hanno 2mm.), la loro “distanza di viaggio” è di 3,4/3,5 mm. (contro i 4mm. dei precedenti); il punto di reset, ovvero quando il tasto torna indietro, si equivale con gli altri switches e generalmente richiede una forza attorno ai 45 gr. ma, grazie alla meccanica indicata poc’anzi, le tempistiche con il punto di attivazione si azzerano.

Ottimi quindi per il gaming poiché ci permettono di cliccare il più velocemente possibile in minore tempo rispetto agli altri switches e sono particolarmente silenziosi, pertanto chi ama videogiochi MMORPG o fa streaming, per esempio, dovrebbe tendere a prediligere questa opzione.

Abbiamo parlato di alcuni e dei più comuni switches sul mercato fin’ora: ce ne sono molti altri in giro e, nel dubbio, vi consigliamo di dare un’occhiata a questa chart (qui) dove possiamo trovare un bell’elenco con le varie specifiche tecniche di ogni tipologia di tasto meccanico. Non potevamo però dimenticare di dedicare una sezione di questo articolo ai nuovi tasti ottici che stiamo personalmente abbiamo testato nel 2021.

Questo tipo di tasti non sono più meccanici, ma ottici il che significa che funzionano tramite un raggio di luce infrarossa che viene “liberata” nel momento premiamo il tasto e, conseguentemente, alziamo l’otturatore il che li rende sensibilmente più veloci.

Questi switch, ottimi sia per videogiocare che per scrivere, si troviano sia nella versione lineare che tattile/clicky. Tendenzialmente, sebbene considerati da alcuni silenziosi, in realtà non lo sono: gli switch lineari di tipo ottico fanno abbastanza rumore a meno ché non si premano con particolare delicatezza, ma coloro che scrivono velocemente o giocano in modo concitato (e chi non lo fa?) non saranno mai più di tanto gentili con la loro tastiera: per cui se cerchiamo una tastiera davvero silenziosa e veloce, meglio optare per gli switches silver o, nel caso della Razer, yellow.

Il punto di attuazione per il tasto ottico ed a seconda dello switch scelto, può trovarsi tra i 45 per il tattile/clicky ed i 40 gr. per il lineare; la loro velocità di risposta è praticamente istantanea.

Ovviamente, prima di comprare una tasiera di questo tipo, considerandone anche il prezzo maggiore rispetto a quella a membrana (ma, poi, se in sconto tocca ammettere che si trovano ottime offerte) è la presenza dell’anti-ghosting! Questo ci permetterà di non perdere più nessuna digitazione: spesso e volentieri, infatti, con le vecchie tastiere che ogni tanto capita ancora di utilizzare premevamo i tasti senza successo; nella concitazione, magari, pensavamo di non averli schiacciati propriamente ma non è così: saltavano semplicemente la digitazione. Inoltre, con questa tecnologia è possibile premere ed utilizzare contemporaneamente più di tre tasti cosa particolarmente utile se ci dedichiamo ai videogiochi. Attenzione però perché non tutte le tastiere sono al 100% anti-ghosting, molte applicano tale tecnologia solamente ad alcuni tasti.

Altra peculiarità che apprezziamo e pretendiamo dalle nostre tastiere è la retro-illuminazione che evita il vecchio fenomeno di usura dei tasti per cui a poco a poco quelli più utilizzati (per esempio la A e la E”) iniziavano a scomparire. Alcune ottime tastiere come alcune della HyperX presentano una sola colorazione retroilluminata, mentre la maggior parte, oggi, solletica il nostro senso visivo permettendoci di sbizzarrirci con sfumature di colori cangianti e modificabili attraverso tecnologie software; ma a livello di tecnologia la presenza o meno di colori si limita ad un gusto estetico più che pratico.

Un’altra peculiarità delle tastiere meccaniche che chi, normalmente, non è abituato ad usarle nota è la presenza di tasti “wanky” o comunque poco fissi: informandoci, attraverso varie recensioni potremo vedere quelle che meno presentano questa sorta di problematica. Su internet è possibile anche trovare interessanti video che ci mostrano e ci fanno ascoltare i rumori dei tasti, cerchiamo però di non dare adito a coloro che mostrano come queste tastiere “perdono” i tasti staccandoli senza remore apposta: i tasti in plastica possono essere rimossi per vedere gli switches o anche per cambiarli se si rompono, ma questo possiamo farlo solo se andiamo a staccarli spesso e volentieri oppure ad utilizzare una forza sul tasto, tendenzialmente impressa infilando le dita nei pertugi e spingendo dal basso verso l’alto, che nemmeno con le macchine da scrivere si utilizza, ed è tutto un dire…

ULTERIORI APPROFONDIMENTI:
An introduction to Cherry MX mechanical switches
https://www.razer.com/razer-mechanical-switches
https://www.razer.com/razer-optical-switch
https://www.tomshardware.com/news/razer-yellow-mechanical-keyboard-switch,33476.html
https://www.tomshardware.com/news/cherry-mx-speed-switches-corsair,31648.html
https://www.keychron.com/blogs/news/gateron-yellow-switch-buying-guide-and-review-the-best-budget-linear-switch-you-should-choose
https://mechanicalkeyboard.com/switches/

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