Come molti già sapranno sono disponibili online vari spazi di archiviazione denominati Cloud Storage, ovvero the storage of data online in the cloud (l’archivio di dati online nella nuvola) in altre parole abbiamo un servizio raggiungibile via internet, quindi con una connessione attiva, che permette di accedere ovunque siamo (tramite pc, tablet, smartphone) ai file e dati che vi abbiamo inserito. Grazie a questo si rivela essere una possibile alternativa al backup tradizionale il quale, spesso, “divora” spazio del nostro Hard Disk.
I Cloud più conosciuti sono OneDrive (max. 15GB), Google Drive (max. 15GB), Dropbox (max. 48GB), iCloud (5GB), Box (10GB) e Degoo, quest’ultimo un po’ meno famoso dei precedenti ma con un sacco di memoria d’archivio in più, ovvero 100GB.
Bisogna, però, ricordare che il momento in cui usate il Cloud per i vostri file e dati utilizzate uno spazio che non è vostro quindi, in un certo senso, li date in pasto ad un’istanza esterna la quale si prenderà cura, ovviamente, di proteggerli. Se siete dei fan della privacy, però, e ci tenete particolarmente ai vostri dati vi consiglio di appoggiarvi ad altre soluzioni per i vostri backup quali quella tradizionale o BitTorrent Sync.
Il servizio di Cloud Storage si presenta, comunque, molto utile per condividere file anche con altre persone, in modo privato e più velocemente che con altre soluzioni quali e-mail (che normalmente hanno anche meno capacità d’archivio) o social network.
Come scegliere un Cloud, quindi? Beh, è abbastanza personale e dipende da come volete utilizzarlo: ovvero se solo come archivio, o per salvare esclusivamente e-mail (gmail e yahoo.mail, per esempio) o foto e video (come youtube e flickr), o anche per condividere file con altre persone. Inoltre, la cosa migliore è guardare non solamente la quantità di memoria che vi viene offerta ma anche le polizze nel caso il server dovesse chiudere oppure emergesse un problema nella sicurezza dello stesso.
Vediamo, ora, come funziona un Cloud Storage e la differenza che intercorre tra questi e bitTorrent Sync.
Immaginiamoci quindi Internet come un cielo nuvoloso: ogni nuvoletta è un archivio in cui si processano dati per renderli disponibili agli utenti ovunque essi siano. La nuvoletta viene mantenuta e resa disponibile grazie a dei terzi (per esempio da Microsoft nel caso di OneDrive) su una piattaforma virtuale.
Come funziona esattamente? Un client, ovvero un utente esterno, che potremmo essere noi, invia copie di file via internet ad un database server che registra le informazioni ricevute. Il momento in cui vogliamo recuperare i dati basterà accedere al server via internet. Ovviamente, tutti questi archivi possiedono una password selezionata dall’utente stesso ma questo non significa che siano completamente al riparo da attacchi hacker sebbene le compagnie di Cloud Storage investano molti soldi proprio per limitare che questo accada.
Rivediamo brevemente, quindi, i vantaggi dei servizi Cloud Storage:
- Possibilità di recuperare i dati ovunque ci troviamo via internet
- Non serve portarsi dietro Hard Disk esterni od usare lo stesso computer per salvare e/o recuperare informazioni
- Con il giusto Cloud Storage si può permettere anche ad altre persone, selezionate, di accedere ai dati.
BitTorrent Sync, invece, è un software di condivisione: ciò significa che non utilizziamo la nuvoletta come archivio, ovvero una piattaforma proprietà di terzi, ma creiamo un archivio diretto senza passare attraverso altre istanze in gioco. Si può scaricare al seguente link https://www.getsync.com/ e, ovviamente, funziona anche su smartphone e tablet.
Esso è disponibile per tutti i sistemi operativi e dà la possibilità di sincronizzare i file tra i nostri vari dispositivi online utilizzando la rete P2P (peer-to-peer, ovvero rete paritaria). Quest’ultima è un’architettura logica della rete informatica in cui i vari nodi di connessione non sono gerarchizzati – come avviene, invece nel processo client-server dei Cloud Storage – ma risultano equivalenti. In un certo senso un Cloud Storage potremmo dire che funziona come un diagramma di flusso in cui tutti i dati vengono archiviati nella stessa nuvoletta per, poi, essere inseriti e/o recuperati da vari strumenti mentre nel P2P ogni dispositivo prescelto è collegato all’altro e vice versa sia globalmente che localmente. Qui sotto riporto una gif presente su Wikipedia che rende visivamente bene l’idea che ho appena spiegato: a sinistra notiamo come funziona il Cloud Storage mentre a destra abbiamo il sistema P2P.
A differenza del Cloud Storage che in qualsiasi momento lascia recuperare i dati purché si abbia una connessione, BitTorrent Sync, come tutti i sistemi P2P, richiede che almeno uno di degli strumenti contenente i dati sia acceso altrimenti non sarà possibile la sincronizzazione dei file. Al contrario del Cloud Storage che si appoggia ad una memoria esterna nel cyberspazio, BitTorrent Sync ha bisogno di utilizzare la memoria di almeno uno dei nostri dispositivi (per questo bisogna anche stare attenti quando si cancellano dati da questo software perché se non salvati altrove potreste perderli definitivamente).
Inoltre, ogni volta che apportiamo un cambiamento nei file già presenti nella cartella di BitTorrent Sync questi si aggiornano automaticamente solo ed esclusivamente nelle parti in cui sono stati modificati. Si possono anche impostare dei periodi di scadenza per i link di condivisione e mettere in pausa la sincronizzazione. Infine, essendo la connessione dei dispositivi possibile anche su rete locale avere internet non è un obbligo.
Brevemente i vantaggi di BitTorrent Sync:
- Spazio illimitato senza costi per ottenerlo.
- Maggiore velocità nella condivisione delle cartelle e dei file rispetto al Cloud Storage.
- Non ci sono dei terzi coinvolti nella condivisione e funziona anche su rete locale e, quindi, senza connessione internet.
- Aggiorna automaticamente i file solo nelle parti modificate.
Ora, mi sbilancerò e dirò la mia: personalmente prediligo il sistema P2P, ergo BitTorrent Sync, sebbene a volte utilizzi anche i Cloud Storage ma è un gusto totalmente personale ed anche legato alla grandezza dei file con cui, spesso, ho a che fare. Voi, invece, che dite? Avete un software o Cloud che preferite di più piuttosto che un altro per archiviare i vostri dati?
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